Poco dopo Radicofani, in un’altra zona bellissima, non distante da Cetona e Sarteano, punta estrema della provincia di Siena, a due passi dall’Umbria e dal Lazio, si erge il graziosissimo borgo di San Casciano Bagni, incastonato tra il Monte Cetona e l’Amiata.
Il paesaggio offre una varietà e una bellezza mozzafiato, ricco com’è di cerri, querce e piante tipiche della vegetazione mediterranea, alternati alle argille createsi nel periodo pliocenico e a quelle profonde formazioni di calanchi note come crete senesi. A tutto questo sono da aggiungere le distese di oliveti e vigneti che sfumano nei boschi cedui e completano il tipico paesaggio toscano già ricco di cipressi, pioppi e olmi.
La storia di San Casciano è antica quanto quella di San Filippo: le prime radici sono etrusche ed è certa la presenza nel luogo del re Porsenna Lucumone da Chiusi. Gli stessi “Bagni Chiusini” citati da Virgilio sono probabilmente quelli di San Casciano: i Romani infatti non esitarono a prendere bagni in queste acque calde e rilassanti. Nel Medioevo, infine, il luogo passò spesso da una signoria all’altra, vista la sua posizione di confine tra il feudo dei Visconti di Campiglia, l’abbazia di San Salvatore e la diocesi di Chiusi. Risalgono a questo periodo lo splendido castello di Fighine e il borgo di Celle sul Rigo.
A partire dal Rinascimento furono costruiti i primi bagni dal nome suggestivo: Bagno Vecchio, la Sorgente detta Doccia di Testa (un tempo il bagno delle donne) e il Portico Grande del XVII secolo, raccolto in una splendida costruzione medicea risalente a Ferdinando II, visibile tutt’oggi.