L’Amiata vista dalla piscina di Bagno Vignoni, sullo sfondo della Val d’Orcia, è uno dei panorami più belli della provincia di Siena. L’acqua calda che sgorga qui è un altro dei numerosi doni dell’antica montagna.
Bagno Vignoni è un borgo medievale, anche se l’origine delle terme, come quella di Bagni San Filippo, è con ogni probabilità etrusca; attesta la presenza dei Romani una lapide conservata all’interno dell’attuale stabilimento termale. La storia del paesino è fatta di lotte, stragi e omicidi, come quella di tutti i castelli della zona: feroce fu lo scontro tra i Salimbeni e Siena per il possesso del luogo, come di altre roccaforti della Val d’Orcia. Nel 1600 il bagno fu concesso dal granduca di Toscana Ferdinando II alla famiglia Amerighi. Furono loro a far costruire le prime locande per i bagnanti: esiste ancora quella detta del Leone. Infine, nel 1676, la proprietà passò ai Chigi, ancora oggi possessori di molte parti del paese.
La piazza principale è costituita da un’immensa vasca di acque calde e vaporose, che in inverno soprattutto creano una suggestione magica, immerse nel paesaggio leonardesco che circonda il paese. L’acqua ha sostituito la pavimentazione tipica della piazza italiana. Intorno alla vasca, un palazzo rinascimentale, attribuito a Bernardo Rossellino, il creatore di Pienza, si slancia dalle acque come una visione, mentre il loggiato medievale e la cappellina che vi è inserita sono dedicati a Santa Caterina da Siena, che frequentò questi luoghi. La Legenda Maior di Raimondo da Capua e la Legenda Minor di Tommaso riportano il desiderio di Monna Lapa, madre di Caterina, di distrarre la figlia dalle sue ambizioni di santità con le acque calde e sensuali del vulcano. Ma, invece di godere del benessere e del relax che oggi cerchiamo a Bagno Vignoni, Caterina sfruttò le acque bollenti come strumento di penitenza. Caterina fu a bagno dal 1362 al 1367 e probabilmente vi tornò nel 1377, anno del suo soggiorno alla Rocca a Tentennano. Il “Vascone” a lei intitolato non è più utilizzabile e l’acqua viene fatta defluire verso la piscina e sulle pendici scoscese intorno al paese, dove origina piccole cascate che danno una tipica colorazione biancastra alla collina.