Le streghe dell’Amiata, le fattucchiere, le grandi sapienti di un tempo passato, la cui eredità è in parte dispersa, lontana e non più recuperabile. Tracce di questa sapienza nelle donne che ancora oggi percorrono la Val d’Orcia o le falde del Monte Labbro, alla ricerca di piante benefiche, che solo loro sanno trattare: filtri, decotti, tisane, per curare le malattie – d’amore o di altro genere – in maniera naturale, con i doni di una madre terra benigna riscaldata da un antico vulcano.
Non ci sono solo le acque, sull’Amiata, terra di salute, ma anche un curioso “piccolo popolo”, come si chiamano i folletti, che ha imparato a usare la propria energia e la magia naturale e la simpatia universale per il benessere degli altri.
Ed ecco, c’è chi pratica l’avatar, l’arte di vivere deliberatamente: una tecnica per esplorare i sistemi di credenze di ciascuno di noi e per apprendere a gestirli tramite una serie di esercizi di percezione. Il fine di questa tecnica è di ritornare al livello di coscienza in cui ciascuno è la consapevole origine creatrice delle proprie convinzioni ed esperienze. E poi c’è chi si affida al Massaggio Shiatzu, al Reiki, alla Terapia Cranio Sacrale, al Massaggio Tibetano, al Feng Shui, l’arte di vivere armonicamente nel proprio ambiente.
Tutte tecniche di origine orientale, che però hanno attecchito in modo estremamente fertile sull’Amiata, terra sacra e antica, dove non sarà un caso che trovarono ospitalità i sanfedisti a fine Settecento, i giurisdavidici a fine Ottocento. Vuole la leggenda che David Lazzaretti avesse predetto che cento anni dopo la sua morte un altro santuario sarebbe sorto dove lui aveva raccolto la propria comunità – e non è un caso che il Centro Buddista Merigar sia nato proprio cento anni dopo la morte di Lazzaretti, alle pendici del Monte Labbro.
Magia e spiritualità: sono le cifre di questa Montagna Incantata.