- Difficoltà/Difficulty: Alta/Hard
- Lunghezza/Length: 22,5 Km
- Altitudine partenza/Start altitude: 830 s.l.m.
- Altitudine massima/Max altitude: 1480 s.l.m.
- Tempo percorrenza/Time route: Camminata/Trek 5.20h
- Corsa/Run 2.30h
- Bicicletta/Bike 1.50h
Oltre ai castagni,larici,abeti e pini si spinge per una buona parte all’interno della secolare faggeta per arrivare fino ai 1530 slm a poche centinaia di metri dalla vetta del monte e un buon camminatore impiega 5 ore e venti minuti per completarlo.
All’inizio segue la parte iniziale del percorso precedente da cui si stacca con una imperiosa salita per arrivare alla capanna del Capomacchia per poi congiungersi alla strada di “Rigale “ nel punto più alto del percorso.
A questo punto siamo all’undicesimo chilometro e comincia la discesa verso Abbadia.
Questo tratto del percorso è stato recentemente risistemato dalla locale Società Macchia Faggeta antichissima società che gestisce la cura della parte alta della montagna senese e le cui origini risalgono al medioevo.
Qui,nonostante la fitta vegetazione è possibile ammirrare il panorama che sia apre verso la verde Umbria e ammirare massi particolari come quello detto “della culla” e “delle pocce dell’Angiolla” la cui origine del nome è data dalla sua particolare forma.
Si dice sia di buon augurio toccare le protuberanze di questo particolare masso.
Si arriva quindi in località Catarcione e i suoi castagni secolari con area attrezzata a pic-nic.
Lasciando il percorso e seguendo la strada asfaltata per qualche centinaia di metri verso la Vetta si può arrivare alla grotta dell’ Arciere così chiamata per la presenza di un graffito preistorico ancora visibile.
Poco più avanti il “Sasso di Dante” riconoscibilissimo perché riproduce la sagoma inconfondibile del Sommo Poeta.
Ritornando sul percorso si giunge all’area attrezzata dell’Acquapassante con le sorgenti di acqua potabile ed acqua sulfurea dal caratteristico odore.
Dopo un paio di chilometri si giunge alla pittoresca chiesetta dell’Ermeta il cui nome deriva da un eremita che aveva scelto nei pressi di questo luogo il suo rifugio.
Rifugio che è possibile vedere nei pressi del percorso e denominato “Sasso del romito” e che presenta ancora la caratteristica forma a capanna e la vasca per la raccolta dell’acqua scavata nella pietra che l’eremita aveva realizzato.
Lasciata la chiesetta si torna al paese passando per il Laghetto Verde,la Ciminiera la Polveriera congiungendosi quindi agli altri sentieri.
La fitta vegetazione consente una costante ombreggiatura e refrigerio per camminatori e ciclisti che nel periodo estivo vogliono trascorrere una giornata in mezzo alla natura ma anche nel periodo invernale gli alberi innevati offrono ai camminatori muniti di ciaspole panorami e scorci incantati tutti da scoprire.