La Riserva Naturale, situata sul versante sud-ovest del M. Amiata, è caratterizza da un territorio di media montagna, che va dai 700 m ai 1.192 m del M. Labbro, ed occupa una superficie di 667 ettari.
Il Monte Labbro è formato da un nucleo prevalentemente calcareo, isolato ed emergente dal territorio circostante, caratterizzato dalla presenza di numerose formazioni carsiche quali doline e inghiottitoi. Sulla cima di tale monte si può visitare l’eremo di David Lazzaretti, il fondatore della Chiesa Giurisdavidica.
All’interno della Riserva Naturale si ritrovano boschi misti di latifoglie ad aceri e tiglio, arbusteti a ginepro e prugnolo, castagneti
L’area è caratterizzata da una grande variabilità morfologica che porta a contrasti ben visibili e che mostra un continuo susseguirsi di formazioni collinari ad andamento dolce contrapposte a rilievi calcarei aspri e accidentati, ricchi anche di scarpate, burroni e pareti rocciose.
La riserva è caratterizzata da vegetazione scarsa per quanto riguarda gli alberi, ma molto ricca in arbusti, piante e fiori.
Sui substrati calcarei domina la boscaglia ad acero campestre e trilobato, frammista a boschetti di tiglio, arbusteti (prugnolo e ginepro) e praterie a covetta e a forasacco. Sui substrati arenacei si riscontra la presenza di boschi misti mesofili montani ad aceri e tigli e a carpino nero. Questi ultimi annoverano anche castagneti, noccioleti e boschetti a carpino bianco.
Sui substrati argillosi domina invece il biancospino ed il sanguinello con formazioni riparie.
Molteplici sono le specie animali presenti, fra le quali anche specie protette, rare o a rischio d’estinzione. Fra i mammiferi, l’ordine sicuramente più diffuso è quello degli Ungulati tra cui il cinghiale, il capriolo e il daino. Anche i Carnivori sono presenti con diverse famiglie: i Mustelidi (faina, donnola, puzzola, tasso, martora); i Felidi (gatto selvatico); i Canidi (volpe e lupo). Altre specie presenti sono il riccio, l’istrice, la lepre, tutti numericamente in diminuzione. Un patrimonio d’importanza fondamentale per la Riserva è rappresentato dall’avifauna, l’area è infatti ricca di uccelli con ben 122 specie segnalate.
David Lazzaretti fu il fondatore della Chiesa Giurisdavidica. La sua avventura ebbe inizio con una prima ed improvvisa visione a cui ne seguirono altre e, durante una di queste, ebbe impresse nella fronte due C rovesciate a dare un segno a forma di Croce, ancora oggi simbolo della sua Chiesa. La sua vita cambiò e l’antico bestemmiatore si trasformò nel “Santo della Montagna”. Dopo un inizio poco convincente, la rottura con la chiesa fu definitiva e, tornato nell’Amiata, il David iniziò a parlare e a predicare e a far opera di proselitismo. Si ritirò sul Monte Labbro e tale cima, in mezzo alle stelle, divenne il punto di riferimento del movimento lazzarettista tanto che vi furono costruite una torre nuragica (simbolo della nuova alleanza), una chiesa ed un eremo, i cui resti sono ancora visibili e visitabili. Le pietre e i mattoni furono portati a braccia o sui muli e furono murate a secco; l’aspetto delle costruzioni suggeriva un nuovo modello di vita più austera ed essenziale. David Lazzaretti fondò l’Istituto degli Eremiti Penitenziari, una società di fratellanza a carattere religioso e la Santa Lega o Fratellanza Cristiana, una specie di compagnia di mutuo soccorso con scopi umanitari e sociali. Il 18 agosto 1878 venne fucilato dalla forza pubblica alle porte di Arcidosso durante una processione di seguaci.
Partendo dal Parco Faunistico è possibile percorrere due sentieri che portano fino alla cima del Monte Labbro dove è possibile visitare l’eremo e la chiesa di David Lazzaretti. Durante la passeggiata è facile incontrare esemplari di Asino Sorcino Amiatino, specie autoctona, liberi al pascolo. Animali intelligenti e pazienti, se non molestati, non creano disturbo durante l’escursione, anzi possono rappresentare un’occasione particolare di avvicinamento. La Riserva Naturale si trova nel Comune di Arcidosso, dove è presente il Centro Studi David Lazzaretti, dedicato alla figura del profeta dell’Amiata. Attraverso due specifiche sezioni espositive, viene ricostruita la vicenda socio-religiosa del Lazzaretti con l’ausilio di foto, dipinti, vestiti, stendardi e di una vasta documentazione prodotta dal movimento lazzarettista.
Sempre ad Arcidosso possiamo trovare il Centro Visite del Parco Faunistico e del Sistema delle Riserve Naturali del Monte Amiata (Monte Labbro, Poggio all’Olmo, Monte Penna, Rocconi, Pescinello, S.S.Trinità).
Il Centro Visite, suddiviso in sei sale, è organizzato in sezioni che trattano di:
- geologia e geomorfologia con esposizione di minerali, carte geologiche e pannelli informativi;
- micologia e ambiente boschivo con gigantografie che rappresentano alcune tipologie forestali e campioni riprodotti di esemplari fungini delle specie più rappresentative;
- ecosistema ripariale ed ecosistema bosco con diorami.