Alla Peschiera di Santa Fiora confluiscono tutte le acque del Fiora prima di venir captate dal più importante acquedotto della Maremma. Le sorgenti, sgorganti dalla roccia trachitica, sono uno spettacolo mozzafiato da vedere. Il fiume Fiora, dopo aver raccolto le acque di numerose sorgenti e parecchi corsi d’acqua superficiali, sviluppa il suo alveo per 68 km, attraversando i territori tufacei di Sovana e Pitigliano, per poi raggiungere il Mar Tirreno, all’altezza di Montalto di Castro. Affluiscono al fiume i fossi Famelico, Diluvio e Cadone, discendenti da Poggio Pinzi, a 1155 m, dalla Montagnola, a 1581 m e dall’Amiata stessa. Il più montano di tutti è il fosso del Fattucchiaio, che, con il nome suggestivo di Valle dell’Inferno, scende direttamente dalla vetta maggiore della montagna. Il fiume nasce a quota 646 metri. Sotto la Peschiera, più a valle, raccoglie anche altri affluenti e a tratti quasi combacia con l’Ombrone. Numerose sono le specie di pesci che si riproducono nel fiume, la trota fario, i barbi e i cavedani i più frequenti, oltre a vari macroinvertebrati, fondamentali indicatori biologici della qualità delle acque fluviali.
Altrettanto buona dell’acqua del Vivo, quella del Fiora è deliziosa da bere con piatti corposi, per il sapore quasi tannico e asciutto che la contraddistingue.