Un’altra presenza importante nella cucina amiatina è quella dei funghi, doni del bosco amatissimi dagli abitanti della montagna. Quattro sono i tipi di porcini che si trovano in zona: il Boletus reticulatus, caratterizzato dal profumo fresco e localizzato sotto la quercia o il castagno; il Boletus aereus, dal cappello vellutato, localizzato pure sotto la quercia o il castagno; il Boletus pinicola, dal cappello molto scuro e dalla crescita esplosiva che può superare il mezzo chilo di peso: è il più ricercato sull’Amiata e si può trovare sotto il faggio o il castagno, ma in prevalenza sotto il castagno; e infine il classico Boletus edulis, che si trova ai piedi del faggio ed è l’ultimo a chiudere la stagione dei funghi: seccato, mantiene un profumo eccezionale anche per più di un anno. Oltre ai porcini, si raccolgono il giallarello, il verdone, i cucchi, i pinaroli, le famigliole, le paiciole e decine di piccoli, gustosissimi funghi il cui utilizzo caratterizza la squisita zuppa di funghi amiatina. Più recente è l’attenzione riservata ai tartufi, trascurati dalla gastronomia tradizionale ma apprezzatissimi da quella moderna. Sono presenti sull’Amiata il tartufo bianco, il tartufo uncinato, lo scorzone e il tartufo nero di Norcia, in prevalenza nel territorio di Castell’Azzara. Feste del fungo: l’antica sagra del Fungo Amiatino di Bagnolo di Santa Fiora ai primi di ottobre, la festa d’Autunno di Abbadia San Salvatore e quella del fungo e della castagna di Vivo d’Orcia già citate.