Dalla volontà di coniugare la tradizione centenaria che vede, nel giorno del 15 agosto, la celebrazione della Santissima Assunta ed il desiderio di far conoscere e promuovere il Monte Amiata, è nata l’idea di “Ferra il Bosko”: vivere un’esperienza unica di contatto puro con la natura. La nuova tradizione vuole trasformare il folclore di un tempo, in un momento di divertimento e spensieratezza, ma anche di conoscenza ed apprendimento. Mantenendo saldo il contatto con l’ambiente, vogliamo far rivivere i principi e la motivazione che spingeva i nostri antenati, nella lunga camminata verso la cima della montagna fino all’accensione del focolare; simbolo di festa e riconoscenza.
Difatti, durante il percorso, i partecipanti alla manifestazione possono vivere una moltitudine di situazione ambientali e sensoriali: il giorno e la notte, la musica ed il silenzio assoluto, l’energia dell’aggregazione. Momenti di attività fisica alternati al ristoro. Costruendo così, di anno in anno, una nuova esperienza personale sempre più intima ed allo stesso tempo condivisa. Un percorso spaziale e sensoriale per esplorare la vita della montagna, il bosco e la natura con le loro molteplici sfaccettatura percettive ed emotive.
Ferra il Bosko è la festa di tutti: Da ormai 10 anni l’evento vede partecipare centinaia di persone di tutte le età grazie alla grande varietà di esperienze e momenti differenti che la manifestazione riesce a offrire. Per la sua caratteristica itinerante (qui potete vedere il percorso) e naturalistica, per la presenza di una grande varietà di musica e arte di ogni genere, le due manifestazioni sono in grado di coinvolgere un pubblico molto ampio.
1a TAPPA – LA MINIERA DI ABBADIA SAN SALVATORE – APERITIVO DELLA PARTENZA
Tanti sono i turisti che ogni anno visitano i luoghi e gli ambienti dell’ex parco minerario, molti meno sono gli autoctoni, i cittadini che – pur avendo un passato contraddistinto più o meno direttamente dalle vicende della miniera – trascorrono del tempo o semplicemente visitano i luoghi che hanno segnato cosi profondamente la vita di tutta la comunità.
Ci è sembrata una buona idea quella di convogliare i partecipanti – che siano turisti o cittadini del luogo – all’interno di quest’area, dando modo a tutti di sostare e visitare per qualche ora quei luoghi, ricordando o – per i più giovani – scoprendo delle aree dall’indiscusso valore storico.
2a TAPPA – CATARCIONE – IL RISTORO DI META’ PERCORSO
E’ nel cuore della montagna che abbiamo deciso di allestire il ristoro di metà percorso, per sancire la fine della parte di strada percorsa con luce del sole che – calando gradualmente – da l’opportunità di godere di un momento magico e fugace. Gli ultimi raggi del sole si insinuano tra gli alberi e le foglie cambiando il colore di tutto l’ambiente circostante e regalando una moltitudine di sfaccettature visive in attesa della notte. Inoltre l’area si presta molto bene all’accoglienza di un numero elevato di persone, in un ambiente parzialmente attrezzato all’accoglienza di visitatori.
3a TAPPA – PRIMO RIFUGIO AMIATINO – LA FESTA FINALE
Il momento in cui tutti si riuniscono. La parte finale del percorso prevede le pietanze finali della cena a tappe e l’ampio spazio a disposizione da la possibilità di affrontare i festeggiamenti finali nel miglior modo possibile. Qui vengono proposti concerti, spettacoli, momenti di confronto e riflessione. I più giovani approfittano della prima parte della serata per insediarsi nelle aree dove trascorreranno la notte e la giornata successiva, gli “adulti” si intrattengono con le prime esibizioni e le prime danze. Progressivamente si intercambiano band musicali e spettacoli fino a tarda notte, momento in cui tutti scompaiono disperdendosi all’interno del bosco con le proprie tende.
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