
our Father, but the Earth is our Mother. She nourishes us. That which we put
into the ground she returns to us. – …everything on the earth has a purpose, every disease an herb to cure it,
and every person a mission.
Indiani nativi d’America
Tuttavia, i segreti del benessere e della salute fisica, le donne dell’Amiata li conoscevano da secoli, eccome! Forse non si curavano la pelle con la rugiada dei crisantemi (per altro, da noi, i crisantemi hanno un altro riferimento culturale che in Giappone), ma coglievano le erbe spontanee sul Monte Labbro, nella Val d’Orcia e anche in Maremma, non solo per fare frittate e minestroni, ma anche per curare i raffreddori, i disturbi degli occhi, le malattie della pelle, i dolori e così via.
Nel territorio dell’Amiata esiste qualcosa come il 75% del patrimonio nazionale di erbe spontanee e piante officinali. Usate oggi nel campo gastronomico, per i più raffinati gourmet, come nella creazione di liquori e distillati, servirono in passato per gli scopi più vari. Le donne soprattutto erano profonde conoscitrici delle virtù di queste erbe. Ma anche delle terre colorate, una lunga tradizione che risaliva ai Fenici e agli Etruschi.
La montagna è stata percorsa per secoli, nelle notti di luna, dalle streghe che andavano a cogliere le erbe e preparavano infusi, decotti, tisane, zuppe. Con le acque del vulcano. Altre streghe oggi vanno a raccogliere quelle erbe e a collezionare le pietre laviche per i massaggi termali e per infondere al corpo l’energia dell’antico vulcano.