PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: Punto cassa (entrata visitatori) all’entrata del Parco Faunistico del Monte Amiata. Chiuso il Lunedì. Parcheggio disponibile. (Parco Faunistico del Monte Amiata, Arcidosso, Tel. 0564 966867, www.parcofaunistico.it) Percorso circolare.
LUNGHEZZA: circa 6,5 Km.
DURATA: 3 ore circa.
TIPO DI STRADA E PAESAGGIO: Sentieri di bosco, strada sterrata, prati con pietre calcaree, terreno roccioso. La cima del Monte Labbro presenta un magnifico panorama. La salita è assolata ma ventilata. Per visitare la grotta sulla cima, è necessario portare una torcia.
GRADO DI DIFFICOLTÀ: medio-difficile (40 minuti in salita su terreno boscoso).
DISLIVELLO COMPLESSIVO: circa 200 m.
FLORA E FAUNA: Orchidee selvatiche di diverse specie, fiori di campo, ciliegi selvatici, biancospino, erica; lupi appenninici, cinghiali, istrici, caprioli e daini, camosci, volpi, tassi, lepri, capre, avvoltoi, diverse specie di uccelli, micci amiatini (una razza di asini tipica dell’Amiata).
SEGNALETICA: Per orientarsi tenere conto dei paletti di legno alti circa 1 metro situati lungo tutto il percorso.
PUNTI DI RISTORO: Bar-ristorante presso il “Podere dei Nobili”, ci si può organizzare per una pausa sulla cima del Monte Labbro (1.193 m).
Il percorso inizia al punto cassa all’entrata del parco. Seguire subito l’indicazione “Sentiero mufloni e daini/bellavista Monte Labbro”. Questa piccola strada conduce, attraverso un cancello, a un’altra strada sterrata (c’è un tavolo e una panca), qui salire a sinistra fino al Podere dei Nobili all’interno del quale c’è un punto informazioni e un piccolo ristorante. Salire le scale che si trovano fra i due cartelli indicativi di legno di fronte all’entrata del ristorante. Attraverso un cancello si arriva al recinto del “Sentiero Camosci e Caprioli”; qui tenersi sulla destra e fiancheggiare il recinto circolare dove vengono addestrati i cavalli. (Da qui ci si può orientare facilmente grazie ai paletti di legno posti lungo il sentiero.) Dopo circa 10 minuti si raggiunge, sulla destra, la riserva dei lupi. (Qui , entrando da una porta e percorrendo un passaggio protetto, si raggiunge un’ altana di legno: un punto di osservazione con vista su 18 ettari di riserva che ospita i lupi appenninici.) Una volta tornati al percorso, continuare a destra lungo un sentiero ghiaioso (tenere presenti i paletti di legno). Immediatamente si giunge a un grande cancello che segna la fine del recinto dei camosci e dei caprioli. Da qui inizia il sentiero che porta al Monte Labbro. Salire quindi a sinistra e percorrere lo stretto sentiero che si snoda attraverso una vegetazione composta da cespugli di biancospino e alberi di acero. Dopo poco si lascia il boschetto per attraversare il verde paesaggio collinare in cui ci si imbatte. Si incontra poi un sentiero di campagna dove si gira a sinistra seguendo il viottolo che sale. (Sulla destra, in lontananza, si vede il Podere Pietrafitta.) Ora il sentiero inizia a salire in modo tortuoso. Salire la piccola scala a pioli e proseguire a sini- …ALLA CIMA DEL MONTE LABBRO stra. La salita costeggia il lato occidentale del Monte Labbro permettendo all’escursionista di camminare attraverso il tipico paesaggio campestre caratterizzato da pietre calcaree. Il recinto di ferro in cui ci si imbatte, corre intorno a una grotta abitata da pipistrelli (meglio non visitarla!). Proseguire a destra della grotta in direzione della cima. Continuando a camminare su questo sentiero si vede, in lontananza, la croce posta sulla cima del Monte Labbro. Giunti a un bivio salire una piccola scala e proseguire a dritto in direzione della vetta. Una volta raggiunta la cima è possibile visitare la torre giurisdavidica a forma di cono che è il simbolo di David Lazzaretti, i resti di una chiesa e una grotta scavata nella roccia. Nella grotta è stato costruito un altare in onore di David Lazzaretti. (È bene avere una torcia.) Lasciarsi alle spalle la torre e la campana e attraversare una specie di passaggio delimitato da due macigni che finisce sul sentiero di ritorno. Dopo poco girare a destra e percorrere un viottolo di campagna. Il sentiero si snoda ripido verso il basso. Una volta giunti al recinto con la piccola scala scendere lungo il sentiero a destra (tener conto dei paletti di legno!) Il sentiero si addentra subito in un boschetto intricato e ombroso. Il viottolo porta davanti ai resti di un rifugio pastorale in pietra (a destra). Continuare sempre a scendere. A un bivio fare attenzione alla segnaletica dei paletti e seguire il sentiero a sinistra. L’acqua della fontanella sulla sinistra è potabile. Il sentiero si imbatte in un piccolo stagno (prosciugato in estate), che si supera costeggiando la recinzione di legno per poi arrivare al recinto dei micci amiatini (una particolare specie di asino). Usciti da questo recinto attraverso un ampio cancello, dopo poco si raggiunge un altro recinto attraverso il quale si entra di nuovo nel parco. Da qui ci si orienta con i paletti di legno, camminare attraverso i campi fino ad arrivare davanti a due panche (il recinto dei camosci e daini). Dalle panche seguire il sentiero a sinistra. Dopo aver oltrepassato un ruscello attraversando un ponte, seguire il sentiero che sale a sinistra e raggiungere un recinto con una porta (la stalla degli asini). Attraversare la recinzione in modo da raggiungere la porta da cui eravamo entrati all’inizio. Lasciare il recinto dei daini e arrivare di nuovo al Podere dei Nobili. Da qui proseguire lungo la strada sterrata in direzione dell’entrata e quindi del parcheggio.