Un discorso a parte merita il biscotto salato, prodotto tipico della tradizione amiatina che non mancava mai nel tascapane del contadino o del minatore.
Ingredienti: 1kg e ½ di farina, 3 uova, 1 pizzico di sale, mezza tazza di anici, 1 bicchiere di olio extravergine di oliva, acqua tiepida con due quadretti di lievito di birra. Impastare tutti gli ingredienti insieme e formare tanti biscotti a forma di 8, quindi lessarli in acqua e infine passarli al forno per qualche minuto. Ottimo soprattutto se accompagnato da un buon vino, il biscotto salato è un prodotto semplice dall’insolita forma a otto, cotto due volte, prima scottato nell’acqua bollente per fermare la lievitazione, poi passato nel forno a legna. Nasce da un’antica tradizione contadina ed è fatto con acqua, sale, farina, semi di anice bagnati nel vino bianco, olio, lievito naturale e tanto “olio di gomito” per impastare,“rimenare” e allungare… Era, ed è, un prodotto semplice a lunga conservazione che mantiene per molti giorni gusto e sapore. Il contadino lo portava sempre con sé e all’occorrenza diventava un pretesto per fare una pausa e recuperare energia per continuare il duro lavoro dei campi: un bicchier di vino e un pezzo di biscotto. Il biscotto veniva usato anche per svezzare i bambini e per attenuare la necessità di mordere sempre qualcosa durante il periodo della dentizione. Ma le nonne dicevano che i bambini svezzati a biscotti salati erano davvero avvezzati male, solo sapori forti li avrebbero poi accontentati. Di mamma in figlia, per generazioni tutte le massaie dell’Amiata hanno imparato a fare il biscotto secondo la ricetta e la variante della famiglia, ma gli abitanti di Roccalbegna, piccolo borgo medievale in provincia di Grosseto nelle terre dell’Amiata, ritengono in assoluto di essere i tutori della formula magica per i biscotti salati. Per gustare e valutare tale magia a cavallo di Ferragosto, ogni anno centinaia di persone arrivano alla sagra del Biscotto Salato a Roccalbegna.